Bassorilievo prospettico

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Rifinitura del prototipo in argilla, realizzato artigianalmente, della Nascita di Venere, opera di Sandro Botticelli.

In ambito museale, un bassorilievo prospettico o bassorilievo tattile[1] indica una riproduzione, traduzione e/o adattamento tridimensionale di un'opera d'arte bidimensionale, ad esempio per la fruizione da parte di persone disabili della vista. È uno strumento efficace per accrescere l'accessibilità museale dei musei tradizionali[2] ed è anche utilizzato in svariati musei tattili con finalità pedagogiche.[3]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il bassorilievo prospettico è una tipologia di manufatto che ha origini nel Rinascimento fiorentino e la cui caratteristica peculiare è la presenza del sottosquadro, ovvero di profili staccati dal piano di posa, corrispondenti in forma plastica alle qualità estetiche del disegno, alle linee di contorno e ai volumi dei corpi.[3]

Tecnicamente, questo tipo di bassorilievo è realizzato da scultori specializzati in maniera completamente artigianale, mutuando le regole della rappresentazione spaziale prospettica fiorentina, regole convertite in valori tattili. A partire dall'immagine ridimensionata dell'opera viene realizzato il prototipo in argilla, da cui si ricava uno stampo in gomma siliconica che funge a sua volta da matrice per i bassorilievi in gesso alabastrino o in resina bianca.[4][3]

Tutte le informazioni relative alle composizioni pittoriche, rese leggibili al tatto, escludono la nozione di colore, che è possibile richiamare alla memoria nelle persone non vedenti tardive o acquisite e comunque comunicabile anche alle persone ipovedenti per mezzo di riproduzioni fotografiche ingrandite o di strumenti tiflotecnici e tiflodidattici quali i video-ingranditori.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Angela Saponari, All'immagine un gesto. Sistemi di rappresentazione iconica adattati alla lettura del bassorilievo tattile, Bologna, Università di Bologna, 2019 (tesi di laurea)
  2. ^ Nica Fiori e Francesca Licordari, "Emozioni tattili" a Palazzo Barberini. Presentato il modello tattile di Giuditta e Oloferne del Caravaggio, in About Art, 5 giugno 2022. URL consultato il 20 maggio 2024.
  3. ^ a b c d Toccare la pittura, su www.cavazza.it, Istituto dei ciechi "Francesco Cavazza". URL consultato il 20 maggio 2024.
  4. ^ Cfr. P. Gualandi, Appendice 1. Codificazione delle immagini bidimensionali in rilievi a lettura tattile per non vedenti, tratta da P. Gualandi e L. Secchi, Tecniche di rappresentazione plastica della realtà visiva. In AA.VV., Toccare l’arte. L’educazione estetica di ipovedenti e non vedenti, a cura di A. Bellini, Roma, Armando.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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