Clemente (usurpatore)

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Clemente (in latino Clemens; ... – Roma, 16[1]) è stato uno schiavo romano, spacciatosi per Agrippa Postumo dopo l'ascesa al trono imperiale di Tiberio.

Nato schiavo, era al servizio di Agrippa Postumo, nipote di Augusto. Nel 14, avendo avuto notizia della morte dell'imperatore, Clemente si recò subito a Pianosa per liberare il proprio padrone, in esilio, e proclamarlo princeps come successore del nonno; arrivò tuttavia tardi, quando Postumo era già stato ucciso. Portò allora le ceneri del suo padrone in Etruria e da lì sparse la voce che egli fosse ancora vivo.[2]

Clemente andò quindi in Gallia e lì si finse Postumo, raccogliendo una schiera di sostenitori per la propria causa.[3] Arrivò dopo in Italia e, sbarcato a Ostia, si accampò alle porte di Roma, raccogliendo sempre più seguaci e reclamando per sé il potere ottenuto da Tiberio.[4] Tiberio allora incaricò Gaio Sallustio Crispo di gestire la situazione e quest'ultimo fece rapire e portare di nascosto Clemente nel palazzo imperiale di Roma; lì Clemente fu torturato, per fargli rivelare i nomi di altri cospiratori, e infine ucciso in segreto.[5]

Clemente nell'eredità storica culturale

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Nel romanzo Io, Claudio di Robert Graves il personaggio di Clemente appare, ma viene identificato realmente con Postumo, mentre non è incluso nell'adattamento televisivo Io Claudio imperatore.

  1. ^ Pettinger 2012, pp. 169-184.
  2. ^ Tacito, Annales, II, 39.
  3. ^ Cassio Dione, LVII, 16.3; SvetonioTiberio, XXV.
  4. ^ Cassio Dione, LVII, 16.3; Tacito, Annales, II, 40.
  5. ^ Cassio Dione, LVII, 16.3; SvetonioTiberio, XXV; Tacito, Annales, II, 40.
Fonti primarie
Fonti storiografiche moderne
  • Andrew Pettinger, 11, in The Republic in Danger: Drusus Libo and the Succession of Tiberius, Oxford University Press, 2012, ISBN 978-0-19-174152-4.