Discussione:Medicina delle catastrofi

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Caro Cotton, circa la necessità, ben accetta, di verificare che l'articolo inerente la Medicina delle catastrofi e delle grandi emergenze non sia coperto da copyright, vorrei precisare che è sufficiente leggere sulle riviste mediche e di management dell'emergenza per veder che gran parte degli articoli pubblicato sono indicati con la mia firma. gran parte del lavoro deriva da una ventennale esperienza in questo campo. Per tutti vale il volume "Disater Management" pubblicato dal Settore Protezione Civile della Regione Piemonte, da cui è tratta la filosofia descritta nell articolo divulgativo inserito in wikipedia.

Uleriori informazioni possono essere trovate sul sito dell'associazione che presiedo da 10 anni [www.aimcnet.org] ciò allo scopo di chiarire ogni dubbio.

Cordiali saluti, Antonio Morra - Inserito il 3 set 2007, 22:31 da 89.96.192.132; sistemato da DoppioM

Questionabile[modifica wikitesto]

Premetto che sono stato socio della AIMC, conto di tornarlo presto (... non ho pagato il bollettino) e avendo laurea e master afferente la gestione dell'emergenza parlo da esperto del settore e membro della comunità scientifica di riferimento.

La visione della Medicina delle Catastrofi, al pari di quella del Soccorso Sanitario in Italia, risente troppo di una cultura storicamente medico-centrica ed ospedale centrica rispetto alle reali necessità sul campo . O per meglio dire l'organizzazione con Punti Medici Avanzati di Primo, Secondo, Terzo Livello, così come quanto proposto recentemente dal corrispettivo corso MIMS con gli echeloned stage of care sono utili per rispondere solamente alle c.d. MAXI EMERGENZE. Ad oggi per quanto siamo in grado di schierare splendidi ed efficientissimi PMA con equipe meravigliose, come quelle di PISA nulla è fatto per affrontare le VERE CATASTROFI. Ovvero siamo in grado di affrontare piccoli disastri 100 - 600 feriti - MAXIEMERGENZE... cosa fare con 30.000 - 50.000 feriti. Anche se si scivola nel campo della DIFESA CIVILE e della PROTEZIONE CIVILE la realtà è che si dovrebbe prendere per buono, anzi ottimo quanto fatto finora con i PMA ma chiamarla Medicina delle Maxiemergenze e creare lo studio e la struttura necessaria per i veri DISASTRI e CATASTROFI. In epoche geologiche non sono mancate e non mancheranno in futuro... qualunque sia la causa. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 79.43.197.226 (discussioni · contributi) 17:33, 21 ago 2008 (CEST).[rispondi]