Distintivo per le fatiche di guerra

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Distintivo per le fatiche di guerra
Distintivo speciale per i militari ed assimilati che sopportano le fatiche dell'attuale guerra
Regno d'Italia
TipoDistintivo commemorativo
Statuscessato
Istituzionedal Gran Quartiere generale, 21 maggio 1916
CessazioneRoma, 3 ottobre 1920
Motivo della cessazioneAssorbimento nella medaglia "Coniata nel bronzo nemico"
Concessa amilitari e militarizzati
Concessa peralmeno un anno di servizio in zona di guerra
CampagnaPrima guerra mondiale
Medaglie, decorazioni e ordini cavallereschi italiani

Il Distintivo per le fatiche di guerra è una decorazione italiana commemorativa della prima guerra mondiale.

L'Italia era entrata da poco nella prima guerra mondiale quando si ravvisò l'opportunità di gratificare con un segno distintivo coloro che, combattendo per la Patria, stavano sopportando quelle che furono allora definite "fatiche di guerra".

Su proposta del Ministro della guerra di concerto con il Ministro della marina, re Vittorio Emanuele III emise il regio decreto 21 maggio 1916, n. 641 [1] con il quale istituì il "Distintivo speciale per i militari ed assimilati che sopportano le fatiche dell'attuale guerra":

«Tale distintivo consiste in un nastrino di seta, della larghezza di trentasette millimetri, formato di diciotto righe verticali coi colori della bandiera nazionale alternati»

Il verde è il primo colore a sinistra, poi seguono il bianco e il rosso; il nastrino era portato sulla giacca a sinistra sul petto, da solo o con altre decorazioni. Di fatto il nastro è pressoché identico a quello della Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d'Indipendenza, che ha il rosso a sinistra e il verde a destra, in quanto il conflitto italo austriaco era considerato il proseguimento delle lotte per l'indipendenza.

Come previsto dallo stesso decreto, le modalità di richiesta e concessione e le autorità competenti al conferimento furono regolamentate dal decreto ministeriale 2 giugno 1916, n. 330 che, principalmente, stabilì che avevano diritto a questa decorazione i militari del Regio Esercito o della Regia Marina e il personale militarizzato che aveva prestato servizio, per un periodo complessivo di almeno un anno, presso i Comandi e le Intendenze o che era stato mobilitato nelle zone di guerra delle Alpi Carniche o di Venezia. Concorreva a formare il periodo minimo di un anno anche il tempo passato negli ospedali o convalescenziari a causa di ferite ricevute durante operazioni militari. Il periodo minimo era ridotto a quattro mesi per chi aveva operato fuori del territorio nazionale, sempre che il motivo non fosse l'incapacità professionale.

La normativa fu migliorata e perfezionata dai successivi decreti ministeriali n. 633 del 31 ottobre 1916 e n. 257 del 5 aprile 1918 che, tra le altre cose, al fine di differenziare tra le persone decorate quelle che avevano trascorso più anni nelle zone di operazione, diede la possibilità di apporre sul distintivo una stelletta a cinque punte, larga 5 mm, per ogni anno intero passato al fronte.

Il nastrino era completato da una stelletta d'argento per ogni anno di campagna.

Nastrini
meno di 1 anno di campagna
1 anno di campagna
2 anni di campagna
3 anni di campagna
4 anni di campagna

Il distintivo fu "assorbito" dalla "Medaglia Commemorativa della Guerra Italo-austriaca 1915-1918 per il compimento dell'unità d'Italia", quella "coniata nel bronzo nemico", istituita con regio decreto 29 luglio 1920, n. 1241 e che aveva un nastrino identico.

Altre versioni

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Negli anni 1918 e 1919 furono istituiti altri distintivi per categorie di persone che, pur non essendo impiegate direttamente in combattimento, erano ugualmente spesso esposte ai rischi e ai disagi conseguenti dalle operazioni di guerra:

Distintivo per la marina mercantile

Gli equipaggi delle navi mercantili nazionali, che si esposero ai rischi e sopportarono i disagi inerenti all'esercizio della navigazione durante la guerra 1915-1918, con regio decreto 17 gennaio 1918, n. 150 [2], furono autorizzati a fregiarsi di un "distintivo speciale" destinato a valere come pubblico attestato di benemerenza, consistente in un nastrino di seta di undici righe verticali di eguale larghezza alternate dei colori azzurro e bianco.

Con regio decreto 15 luglio 1923, n. 1786 [3] tale distintivo fu modificato nella Medaglia di benemerenza per il personale della marina mercantile che sopportò i disagi ed i rischi della guerra, in tutto identica alla Medaglia commemorativa 1915-1918, la quale andava portata con il nastro bianco e azzurro.

Per ogni anno intero di navigazione effettuata andava applicato: sul nastro della medaglia una fascetta in bronzo e sul nastrino una stelletta d'argento a cinque punte.

Distintivo per i ferrovieri

Agenti delle ferrovie dello Stato

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Gli agenti delle ferrovie dello Stato esposti ai rischi ed ai disagi inerenti al servizio delle linee ferroviarie più a contatto colle operazioni di guerra, con regio decreto 3 maggio 1918, n. 665[4], furono autorizzati a fregiarsi di un "distintivo speciale" destinato a valere come pubblico attestato di benemerenza, consistente in un nastrino di seta della larghezza di mm 37, avente tre fasce rosse larghe mm 9 ciascuna, alternate con due fasce bianche della larghezza di mm 5 ciascuna.

Agenti delle ferrovie concesse e delle tranvie

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Con regio decreto del 27 luglio 1919[5] fu istituito un "distintivo speciale" destinato a valere come pubblico attestato di benemerenza anche per gli agenti addetti alle ferrovie concesse ed alle tranvie a trazione meccanica, esistenti in zona di guerra ed esercitate dalla "Società veneta per costruzione ed esercizio di ferrovie secondarie italiane", dalla "Società anonima per la ferrovia Padova-Piazzola", nonché dalla "Società anonima per le tranvie vicentine".

Il provvedimento istitutivo prevedeva che le modalità del distintivo e del conferimento dello stesso dovevano essere determinate con decreto dei Ministeri della guerra e dei lavori pubblici.

  1. ^ Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 129 del 2 giugno 1916
  2. ^ Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 47 del 25 febbraio 1918.
  3. ^ Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 197 del 22 agosto 1923.
  4. ^ Regio decreto 3 maggio 1918, n. 665 "Che istituisce un distintivo speciale di guerra per gli agenti delle ferrovie dello Stato.", Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 123 del 25 maggio 1918.
  5. ^ Pubblicato sulle Gazzette Ufficiali del Regno d'Italia n. 257 del 29 ottobre 1919, pag. 3238 e n. 306 del 29 dicembre 1919 pag. 4076.
  • Giuseppe Morittu, Guerre e decorazioni 1848 - 1945, Padova, Bolzonella s.n.c, 1982.
  • Costantino Scarpa, Paolo Sézanne, Le decorazioni del Regno di Sardegna e del Regno d'Italia, (due volumi), Uffici storici Esercito - Marina - Aeronautica, 1982-1985.
  • Roberto Manno, Duecento anni di medaglie. I segni del valore e della partecipazione ad eventi storici dal 1793 al 1993, Hobby & Work Publishing, 1995, ISBN 88-7133-191-5, , 9788871331911.
  • Alessandro Brambilla, Le medaglie italiane negli ultimi 200 anni, (due tomi), Milano, 1997 [1985].
  • Ercole Ercoli, Le Medaglie al Valore, al Merito e Commemorative - Militari e Civili nei Regni di Sardegna, d'Italia e nella Repubblica Italiana - 1793-1976, Milano, I.D.L., 1976.

Voci correlate

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