Estriolo

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Estriolo
Nome IUPAC
(8R,9S,13S,14S,16R,17R)-13-metil-6,7,8,9,11,12,14,15,16,17-decaidrociclopenta[a]fenantrene-3,16,17-triolo
Nomi alternativi
(16α,17β)-Oestra-1, 3,5(10)-triene-3,16,17-triolo

Oestriolo
Oestriolum
Ovestrion
Tridestrin[1]

Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC18H24O3
Massa molecolare (u)288.38 g/mol
Numero CAS50-27-1
Numero EINECS200-022-2
PubChem5756
DrugBankDBDB04573
SMILES
CC12CCC3C(C1CC(C2O)O)CCC4=C3C=CC(=C4)O
Proprietà chimico-fisiche
Temperatura di fusione282 oC
Dati farmacologici
Categoria farmacoterapeuticaestrogeno naturale
Dati farmacocinetici
Metabolismoepatico (glucurono-coniugazione)
Escrezionerenale
Indicazioni di sicurezza
Simboli di rischio chimico
tossico a lungo termine
pericolo
Frasi H351 - 360
Consigli P201 - 281 - 308+313 [2]

L' estriolo[3] (chiamato anche E3) è uno dei vari estrogeni coniugati che vengono utilizzati contro i sintomi della menopausa. Considerato un estrogeno debole rispetto estradiolo e l'etinilestradiolo, è un estrogeno naturale, metabolita terminale dell'estradiolo ed è uno dei tre estrogeni naturali prodotti dall'organismo.

L'estriolo è prodotto in quantità durante la gravidanza dalla placenta a partire dal 16-idrossideidroepiandrosterone-solfato (DHEAS 16-OH)[4], che è uno steroide di tipo androgenico prodotto dal fegato fetale e dalle ghiandole surrenali.

In Italia è commercializzato dal 2000 della Organon Italia S.p.A. con il nome Ovestin.

Meccanismo d'azione

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Lo stesso argomento in dettaglio: Ormoni ed Estrogeno.

L'estriolo agisce legandosi ad uno specifico complesso «recettore-estrogeno» nel citoplasma cellulare, questa è la prima tappa cellulare dell'effetto estrogenico mediato dal genoma cellulare.

Il complesso recettore-ormone legandosi su particolari zone del DNA dereprime lo stesso inducendo una sintesi proteica orientata alla produzione di proteine varie che rappresentano l'effetto biologico della stimolazione ormonale. Il tempo di legame che il complesso «recettore-estrogeno» ha con il genoma del nucleo cellulare determina la durata della risposta biologica degli estrogeni.

Poiché il legame dell'estriolo con in complesso recettoriale non è molto stabile, questo si dissocia rapidamente, determinando una minore stimolazione sul genoma cellulare. Per questo motivo gli effetti biologici sono meno marcati rispetto estrogeni quali: estradiolo (E2) e l'etinilestradiolo.

L'azione biologica dell'estriolo è quindi di breve durata, cosa che riduce gli eventi avversi di natura ormonale.

Il principio attivo secondo l'RCP ha le seguenti indicazioni approvate:

Nelle donne in gravidanza l'estriolo riduce i sintomi della sclerosi multipla[5][6][7].

Un altro possibile impiego è il trattamento dell'acne femminile[8][9].

Esistono rischi per la donna che assume tali farmaci di manifestazioni pericolose come il carcinoma mammario e la tromboembolia venosa.

Controindicazioni

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Da evitare in caso di gravidanza e allattamento e in caso di tumore estrogeno dipendente. In caso di grave disturbo della funzionalità epatica, enzimopatie, ittero gravidico idiopatico, mastopatia, endometriosi, utero miomatoso, emorragia genitale non identificata, anemia a cellule falciformi, porfiria, tromboflebiti e disturbi tromboembolici (anche pregressi), iperlipoproteinemia.

Effetti indesiderati

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Vomito, cefalea, depressione, pancreatite, vertigini, nausea, diarrea, alterazioni della libido. Da notare che in seguito a lunghe terapie, una volta terminata la somministrazione del farmaco, possono manifestarsi sanguinamenti vaginali (spotting).

  • Prevenzione dei sintomi collegati alla menopausa, 0,5-3 mg al giorno
  1. ^ DrugBank: Showing Estriol (DB04573), su drugbank.ca. URL consultato il 9 luglio 2010.
  2. ^ Sigma Aldrich; rev. dell'11.10.2012
  3. ^ OVESTIN, su torrinomedica.it. URL consultato il 9 luglio 2010.
  4. ^ Raju U, Bradlow HL, Levitz M, Estriol-3-sulfate in human breast cyst fluid. Concentrations, possible origin, and physiologic implications [collegamento interrotto], in Ann. N. Y. Acad. Sci., vol. 586, 1990, pp. 83–7, PMID 2141460. URL consultato il 9 luglio 2010.
  5. ^ Gold SM, Sasidhar MV, Morales LB, et al., Estrogen treatment decreases matrix metalloproteinase (MMP)-9 in autoimmune demyelinating disease through estrogen receptor alpha (ERalpha), in Lab. Invest., vol. 89, n. 10, ottobre 2009, pp. 1076–83, DOI:10.1038/labinvest.2009.79, PMC 2753699, PMID 19668239. URL consultato il 9 luglio 2010.
  6. ^ Gold SM, Voskuhl RR, Estrogen and testosterone therapies in multiple sclerosis, in Prog. Brain Res., vol. 175, 2009, pp. 239–51, DOI:10.1016/S0079-6123(09)17516-7, PMC 2724009, PMID 19660660. URL consultato il 9 luglio 2010.
  7. ^ Shackleton CH, Roitman E, Kratz LE, Kelley RI, Equine type estrogens produced by a pregnant woman carrying a Smith-Lemli-Opitz syndrome fetus [collegamento interrotto], in J. Clin. Endocrinol. Metab., vol. 84, n. 3, marzo 1999, pp. 1157–9, PMID 10084612. URL consultato il 9 luglio 2010.
  8. ^ Schmidt JB, Spona J, [Estriol skin effects--clinical, hormonal and sebum parameters in female acne patients], in Z Hautkr, vol. 58, n. 17, 1983, pp. 1228-41, PMID 6227148.
  9. ^ Serup J, Bostofte E, Larsen S, Westergaard J, Effectivity and acceptability of oral contraceptives containing natural and artificial estrogens in combination with a gestagen. A controlled double-blind investigation., in Acta Obstet Gynecol Scand, vol. 60, n. 2, 1981, pp. 203-6, PMID 7018165.
  • British national formulary, Guida all’uso dei farmaci 4 edizione, Lavis, agenzia italiana del farmaco, 2007.

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