Feld (Longobardi)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Le principali tappe della migrazione dei Longobardi[1].
La Morava nella Piana della Morava, oggi al confine tra Slovacchia e Austria e più probabile ubicazione dell'antico Feld.

Feld è il nome con il quale Paolo Diacono, nella sua Historia Langobardorum[2], indica la regione dove si stabilirono i Longobardi dopo aver lasciato la Rugilandia. Lo stesso storico longobardo attesta l'origine germanicasermone barbarico»[2]) del termine, che in tedesco moderno ha conservato l'antico significato di "campo".

Incerta l'esatta collocazione della regione, anche se generalmente viene identificata con la Piana della Morava (Marchfeld), la pianura che si estende a est di Vienna fino a Bratislava[3][4]. Tuttavia è stata anche proposta, rifacendosi a un passo degli Annales Regni Francorum di Eginardo[5], una collocazione più a sud-est, nella Grande pianura ungherese (Alföld) tra Danubio e Tibisco; lo storico franco, tuttavia, sembra riferirsi più alla capitale di tende degli Avari che a un territorio[6].

I Longobardi penetrarono nella regione nei primi anni del VI secolo, guidati da re Tatone. È probabile che l'abbandono della Rugilandia non fosse stata una libera scelta del popolo, ma un'imposizione a opera degli Eruli allora insediati nel bacino del Tibisco[3]: secondo Procopio di Cesarea i Longobardi erano infatti caduti sotto la dominazione degli Eruli[7], che forse li avrebbero costretti a cedere loro i territori della Rugilandia[6].

Da lì a poco, tuttavia, i Longobardi si sarebbero ribellati agli Eruli e inflissero loro una sconfitta definitiva: lo stesso Tatone uccise in battaglia il re Rodolfo, e da allora gli Eruli scomparvero dalla storia come popolo autonomo (508 circa)[2][3].

  1. ^ Capo, cartina 1, pp. LII-LIII.
  2. ^ a b c Paolo Diacono, Historia Langobardorum, I, 20.
  3. ^ a b c Jarnut, p. 15.
  4. ^ Rovagnati, p. 22.
  5. ^ Eginardo, Annales Regni Francorum, a. 796.
  6. ^ a b Capo, pp. 391-392.
  7. ^ Bellum Gothicum, II, 14.

Fonti primarie

[modifica | modifica wikitesto]
  • Eginardo, Annales Regni Francorum (Annali del Regno dei Franchi), in Friedrich Kurze (a cura di), Monumenta Germaniae Historica, Hannover, 1895, Scriptores rerum Germanicarum in usum scholarum separatim editi 6. [1][collegamento interrotto].
  • Paolo Diacono, Historia Langobardorum (Storia dei Longobardi, cura e commento di Lidia Capo, Milano, Lorenzo Valla/Mondadori,

1992).

Letteratura storiografica

[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]
  Portale Longobardi: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Longobardi