Iaia (pittrice)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Iaia in un manoscritto francese del De mulieribus claris (XV secolo).

Iaia o Marzia (o ancora Lala, Laia o Maia; Cizico, ... – ...; fl. II-I secolo a.C.) è stata una pittrice romana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Iaia nacque a Cizico, città antica greca situata al confine con l'attuale Turchia; infatti il nome stesso "Iaia" o "Maia" denota un'origine non latina della donna.

La sua data di nascita è ignota, ma sicuramente avvenne nel II secolo a.C..

La principale fonte storica a parlare di Iaia è l'opera di Plinio il Vecchio.

Visse nello stesso periodo del letterato Marco Terenzio Varrone (116 a.C.-27 a.C.). Attiva nell'antica Neapolis (l'odierna Napoli), la donna si distinse soprattutto come ritrattista, per la sua tecnica a encausto e per le sue incisioni in avorio.[1] Era inoltre famosa per i suoi straordinari autoritratti e ritratti femminili, che spesso concludeva con eccezionale rapidità, forse anche in un giorno soltanto. Addirittura il suo successo fu tale da spingerla a trasferirsi a Roma, dove riuscì a mantenersi grazie alla sua arte senza sposarsi mai, ma vivendo da donna indipendente.[2][3] Infatti venne soprannominata "perpetua virgo", perché libera da qualsiasi marito.[4]

Illustrazione medievale di Marcia Varronis, ossia Iaia di Cizico

Attiva nell'ultimo periodo della Repubblica, Iaia era considerata un'artista più rapida e talentuosa dei suoi corrispettivi maschili Sopoli e Dionisio, riuscendo così a farsi pagare salari più elevati dei suoi colleghi e rivali uomini.[5][6] Viene considerata da diverso autori latini "la migliore artista di Roma" all'epoca.

Nella letteratura[modifica | modifica wikitesto]

Iaia è una delle cinque artiste donne ricordata da Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia (40.147-148) insieme a Timarete, Irene, Aristarete ed Olimpia.[7]

Iaia, con il nome di Marzia, è una delle tre artiste ricordata da Boccaccio nel De mulieribus claris.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ IAIA - Treccani, su Treccani. URL consultato il 27 maggio 2024.
  2. ^ Iaia (fl. c. 100 BCE) - Women in World History: A Biographical Encyclopedia | HighBeam Research, su highbeam.com, Archive.org, 23 settembre 2018. URL consultato il 13 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2018).
  3. ^ scuola.repubblica.it, https://scuola.repubblica.it/static/scuola.repubblica.it/emiliaromagna-forlicesena-lamforli/index.html@p=10.html.
  4. ^ Luca Traini, Luca Traini: PITTRICI NELL'IMPERO ROMANO Iaia di Cizico e le altre, su Luca Traini, sabato 12 dicembre 2020. URL consultato il 27 maggio 2024.
  5. ^ (EN) Jerome Jordan Pollitt, The Art of Rome C.753 B.C.-A.D. 337: Sources and Documents, Cambridge University Press, 12 maggio 1983, p. 87, ISBN 978-0-521-27365-7. URL consultato il 14 luglio 2020.
  6. ^ (EN) Karen Covington, Creators: Artists, Designers, Craftswomen, Raintree Steck-Vaughn, 2000, p. 35, ISBN 978-0-8172-5725-5. URL consultato il 14 luglio 2020.
  7. ^ Le prime pittrici della storia secondo Plinio il Vecchio | Artribune, su artribune.com, 9 febbraio 2024. URL consultato il 27 maggio 2024.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti antiche
  • Plinio, Naturalis historia, libro XXXV, verso 14.7;
  • Boccaccio, De mulieribus claris.
Fonti moderne

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Iàia, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 17 settembre 2022.
Controllo di autoritàEuropeana agent/base/159436