Leva finanziaria

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Il termine leva finanziaria o rapporto d'indebitamento (talvolta sostituito dal termine inglese leverage) consiste nel contrarre debiti con lo scopo di aumentare il profitto, è un indicatore utilizzato anche per misurare l'indebitamento di un'azienda.

In economia aziendale significa l'uso di capitali di terzi a fine di finanziamento.

In finanza aziendale la scommessa di poter ottenere attraverso reinvestimento di capitali prestati un rendimento maggiore delle condizioni del prestito.

Economia aziendale

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Le imprese utilizzano il ricorso al debito (ovvero l'uso di capitali di terzi quali banche o altri finanziatori) come fonte di finanziamento, sia per il suo costo, generalmente inferiore a quello del capitale di rischio (specialmente i debiti a lungo termine), sia per il vantaggio fiscale che esso genera (gli interessi passivi, formalmente denominati oneri finanziari, che esso genera possono essere usati in sede di stesura del bilancio d'esercizio per diminuire l'utile ante imposte, permettendo un abbattimento delle stesse, aumentando così il valore dell'impresa).

Più il rapporto di indebitamento è elevato, più l'impresa e la sua attività economica sarà considerata rischiosa: ad un aumento del rischio corrisponde un aumento della remunerazione attesa dai finanziatori e quindi degli oneri finanziari che l'impresa dovrà sobbarcarsi per reperire ulteriori finanziamenti. A livello economico un incremento dell'indice si traduce quindi in un aumento degli oneri finanziari, dovuto sia al maggiore tasso d'interesse richiesto per i finanziamenti ricevuti sia al fatto che gli oneri finanziari sono calcolati su una base più ampia. È intuitivo comprendere come questo in casi estremi possa portare al fallimento dell'azienda. Alla luce di quanto esposto l'indebitamento risulta conveniente fino a quando il rendimento atteso dall'investimento dei capitali raccolti è maggiore del costo dei capitali stessi.

Per verificare che ci sia un corretto rapporto nell'ambito delle fonti di finanziamento si può ricorrere al calcolo della leva finanziaria secondo la seguente formula:

  • se la leva finanziaria assume valore pari a 1 significa che l'azienda non ha fatto ricorso a capitale di terzi (non ha debiti);
  • se la leva finanziaria assume valori compresi fra 1 e 2 significa che il capitale proprio è maggiore del capitale di terzi;
  • se la leva finanziaria assume valori superiori a 2 significa che il capitale di terzi è maggiore del capitale proprio.

Nella formula viene anche indicato il rapporto tra passività e capitale proprio: questo perché, dato che il passivo deve essere uguale all'attivo, allora il valore al numeratore coinciderà con il totale delle attività.

Non esiste un unico modo per valutare in senso assoluto la salute di un'azienda in base al suo rapporto d'indebitamento, ma si può genericamente affermare che, in media, se il rapporto assume valori compresi fra 1 e 2 l'impresa è in uno stato di corretto equilibrio nell'ambito delle fonti di finanziamento, mentre se il rapporto assume valori superiori a 2 l'impresa è da considerarsi sottocapitalizzata (capitale proprio insufficiente), per cui occorre effettuare un processo di ricapitalizzazione (aumento del capitale di rischio, cioè emissione di azioni).

Spesso la formula classica è data dal rapporto fra il solo capitale di terzi e il capitale proprio. Svariate fonti accreditate forniscono definizioni differenti.[1][2]

Esistono diversi rapporti di leva finanziaria che possono essere considerati da analisti di mercato, investitori o istituti di credito. Alcuni conti che si ritiene abbiano una significativa comparabilità con il debito sono il totale attività, il capitale proprio, i costi operativi e i redditi.[3]

Finanza aziendale

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Nella ragioneria e nella finanza aziendale, il termine leva finanziaria è utilizzato con riferimento a un dato investimento o attività, e denota il rapporto tra indebitamento finanziario netto e patrimonio netto di un'impresa.

Sfruttare la leva finanziaria, in sostanza, vuol dire prendere in prestito dei capitali confidando nella propria capacità di investirli ottenendo un rendimento maggiore del tasso di interesse richiesto dal prestatore. L'uso della leva finanziaria è tipico degli investimenti azionari in prodotti derivati (futures) o i leveraged buyout, che consiste nel manovrare una determinata quantità di strumenti finanziari utilizzando un investimento di capitale minimo.

Un caso eclatante di sfruttamento della leva finanziaria (intesa nel senso della ragioneria e della finanza aziendale) è dato dagli hedge fund. Questi soggetti economici spesso utilizzano valori della leva finanziaria molto elevati, anche superiori a mille — ossia, l'indebitamento finanziario netto di un hedge fund è spesso mille volte superiore al suo patrimonio netto.

La leva finanziaria è una componente del teorema di Modigliani-Miller per il calcolo del ROE, nella quale può svolgere un effetto positivo, negativo o nullo.

Segue Dimostrazione della formula.

dove:

  • ROE: return on equity, indice di redditività del capitale proprio,
  • ROI: return on invested capital o RONA (return on net assets), indice di redditività del capitale investito o indice di redditività delle attività nette (attività nette= attività-passività operative). In entrambi i casi = capitale netto+capitale di terzi.
  • ROD o rd il costo del debito ovvero interessi pagati sul capitale di terzi.
  • RN è il reddito netto
  • RN' è il reddito ordinario o reddito prima della gestione straordinaria e delle imposte.
  • Il rapporto RN/RN' indica l'incidenza della gestione straordinaria e delle imposte sul reddito.

Posto il ROI come il rendimento degli investimenti effettuati, posto il ROD o rd come il costo percentuale medio del capitale finanziato a titolo di prestito, posto T come il tasso medio d'imposizione fiscale, si hanno tre possibili casi:

il rendimento degli investimenti effettuati è maggiore del costo percentuale medio del capitale finanziato a titolo di prestito e quindi la leva finanziaria fa un effetto moltiplicatore positivo nei confronti del ROE;
il rendimento degli investimenti effettuati e il costo percentuale medio del capitale finanziato a titolo di prestito si equivalgono e la leva finanziaria ha un effetto nullo (matematicamente è una moltiplicazione per 0);
il rendimento degli investimenti effettuati è minore del costo percentuale medio del capitale finanziato a titolo di prestito e la leva finanziaria fa un effetto moltiplicatore negativo nei confronti del ROE.
  1. ^ leva finanziaria in "Lessico del XXI Secolo", su treccani.it. URL consultato il 17 luglio 2018.
  2. ^ Sapere.it, Indici di bilancio - Sapere.it, su sapere.it. URL consultato il 17 luglio 2018.
  3. ^ (EN) Leverage Ratios - Debt/Equity, Debt/Capital, Debt/EBITDA, Examples, in Corporate Finance Institute. URL consultato il 17 luglio 2018.

Robert N. Anthony [et al.], "Sistemi di controllo : analisi economiche per le decisioni aziendali", McGraw-Hill, Milano, 2012. [ISBN] 978-88-386-6724-4

  • (EN) Brealy, Richard A., Stewart C. Myers e Franklin Allen, 2006, Principles of Corporate Finance, McGraw-Hill Irwin: New York. ISBN 0-07-295723-9

Voci correlate

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