Monica Cirinnà

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Monica Cirinnà

Senatrice della Repubblica Italiana
Durata mandato15 marzo 2013 –
12 ottobre 2022
LegislaturaXVII, XVIII
Gruppo
parlamentare
Partito Democratico
CoalizioneItalia. Bene Comune (XVII)
Centro-sinistra (XVIII)
CircoscrizioneLazio
CollegioLazio - 03 (XVIII)
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoFdV (1993-2008)
PD (dal 2008)
Titolo di studioLaurea in Giurisprudenza
UniversitàUniversità degli Studi di Roma "La Sapienza"
ProfessioneImprenditrice agricola
Avvocata non più iscritta all'Albo
FirmaFirma di Monica Cirinnà

Monica Cirinnà (Roma, 15 febbraio 1963) è una politica italiana, senatrice per il Partito Democratico dal 2013 al 2022.

Ha acquisito popolarità sul piano politico e sociale grazie alla sua lotta per l'approvazione della legge 76/2016, appunto nota come "legge Cirinnà", che ha istituito le Unioni civili in Italia sia per le coppie omosessuali sia per quelle eterosessuali.

Di famiglia cattolica, compie i suoi primi studi presso una scuola privata di suore. Nonostante le iniziali opposizioni della madre, frequenta poi il Liceo Classico Statale "Tacito" di Roma, dove aderisce al movimento studentesco. Si laurea in legge alla Sapienza Università di Roma con una tesi in procedura penale; resta per altri dieci anni nell'ambiente universitario ricoprendo il ruolo di assistente, e lo abbandona quindi per seguire la politica.[1]

Carriera politica

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Nel dicembre 1993 viene eletta in consiglio comunale a Roma per la Federazione dei Verdi a sostegno di Francesco Rutelli. Viene poi rieletta altre tre volte con i Verdi (1997, 2001, 2006) e infine nel 2008 per il Partito Democratico.[1]

Nel dicembre 2012 si candida alle primarie per la scelta dei candidati parlamentari del PD in vista delle elezioni del 2013, risultando l'ottava classificata a Roma città,[2] e venendo, nel febbraio 2013, quindi eletta al Senato della Repubblica per la XVII legislatura nella circoscrizione Lazio.[3]

Alle primarie del PD del 2017 appoggia la candidatura a Segretario di Andrea Orlando sostenendo in un'intervista che «Renzi è stato un bravo Presidente del Consiglio ma un pessimo Segretario del PD»,[4] mentre appoggia la candidatura di Nicola Zingaretti alle primarie del 2019, affermando di mettere "per il momento" da parte l'ipotesi di candidarsi personalmente.[5][6]

Nel marzo 2018 risulta nuovamente eletta al Senato per la XVIII legislatura nel collegio plurinominale Lazio - 03, sempre all'interno del gruppo parlamentare del PD[7], e dal 2 maggio 2018 ricopre il ruolo di segretario d'Aula nell'ufficio di Presidenza del Gruppo.[8]

Il 2 settembre 2020 annuncia la volontà di candidarsi alle primarie del PD per le elezioni amministrative del 2021 a Roma,[9] candidatura poi ritirata l'11 maggio 2021 per sostenere l'ex ministro dell'economia Roberto Gualtieri, risultato vincitore.[10]

Alle elezioni politiche del 2022 è candidata al Senato per il centrosinistra nel collegio uninominale Lazio - 04 (Roma Municipio VII), ma ottiene il 30,94% ed è sconfitta dalla candidata del centrodestra Ester Mieli (37,49%), non venendo dunque rieletta.

Incarichi parlamentari

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Nel corso della XVII legislatura, ha ricoperto nelle vesti di senatrice i seguenti incarichi:

  • Membro della II Commissione permanente (Giustizia): dal 7 maggio 2013 al 22 marzo 2018
  • Membro della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle intimidazioni nei confronti degli amministratori locali: dal 20 marzo 2014 al 25 marzo 2014
  • Segretario della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle intimidazioni nei confronti degli amministratori locali: dal 26 marzo 2014 al 26 marzo 2015

Durante la XVIII legislatura, ha invece svolto i seguenti incarichi:

  • Membro della II Commissione permanente (Giustizia): dal 21 giugno 2018 al 28 luglio 2020
  • Segretario della II Commissione permanente (Giustizia): dal 29 luglio 2020
  • Membro della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani: dal 25 ottobre 2018 al 13 novembre 2018
  • Segretario della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani: dal 14 novembre 2018
  • Membro della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere: dal 10 marzo 2021

Diritti civili e posizioni politiche

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«Queste persone per troppo tempo assenti e taciute, noi oggi le rendiamo finalmente presenti al resto della comunità politica, riconosciamo la loro esperienza di vita familiare come una realtà meritevole di tutela, perché attinente alla loro dignità personale.»

Monica Cirinnà e Gabriele Piazzoni (segretario nazionale di Arcigay, alla sua sinistra), il 6 agosto 2016, durante un dibattito al Revolution Camp a Massa

Il suo nome è legato alla cosiddetta "legge Cirinnà" di cui risulta prima firmataria, ovvero la legge 76/2016 sulla regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e la disciplina delle convivenze, presentata nell'ottobre 2015 e approvata nel maggio 2016 con l'appoggio di tutto il gruppo parlamentare del Partito Democratico.[11][12][13][14] La definisce tuttavia «rispetto al resto d'Europa già una sintesi moderata», scelta «per rispondere a criteri di prudenza, nella convinzione che alla piena eguaglianza si possa arrivare passo dopo passo».[15]

In seguito all'approvazione della stessa legge definisce «appena cominciata» la "stagione dei diritti", essendoci «molto ancora da fare»[16]: si dichiara infatti favorevole al matrimonio egualitario e alle adozioni per le coppie dello stesso sesso e per i single.[15][17] Tuttavia nell'aprile 2017 in un'intervista esprime la propria delusione affermando di non essere stata ascoltata dall'allora segretario del PD Matteo Renzi: «Dopo l’ottenimento del primo parziale risultato sui diritti civili, personalmente non sono stata più ascoltata né coinvolta in nulla. Tutto ciò che ho chiesto di poter fare non è stato fatto».[4]

Nel 2016 si iscrive all'associazione Arcigay e nel 2017 al Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli.[18][19] Viene nominata "madrina" del Gay Pride di Siracusa nel 2016[20] e del PRIDECS di Cosenza nel 2017[21], oltre a partecipare annualmente alle parate da privata cittadina.[22][23] Sostiene inoltre la candidatura di Roma al World Pride del 2025.[24] Grazie al suo impegno per i diritti civili, la sua figura ha acquistato visibilità all'interno della comunità LGBT tanto da essere dichiarata "personaggio gay" del 2016 da Gay.it[25] e da avere ricevuto nel 2018, in occasione del Lovers Film Festival, il Premio Milk.[26]

Dal 4 gennaio 2018 aderisce alla costituzione del Comitato tematico DEMS Arcobaleno nell'impegno per i diritti civili, insieme ad altri esponenti del Partito Democratico come Sergio Lo Giudice e Daniele Viotti.[27] In vista delle elezioni politiche del 2018 insiste perché il PD proponga nel suo programma elettorale il matrimonio egualitario e le adozioni gay[17][28][29][30][31] (punti che tuttavia mancheranno nel programma ufficiale poi presentato dal PD[32]) e sottoscrive con DEMS Arcobaleno un documento con le proposte sui diritti delle persone LGBT.[30][33]

Sulla gestazione per altri afferma: «Un "no" netto allo sfruttamento delle donne, ma "sì" a un’attenzione per quelle realtà dove la maternità surrogata è regolamentata in modo limpido e tutelato».[17]

È nell'attuale legislatura (XVIII) la prima firmataria dei disegni di legge S. 59 "Disposizioni in materia di contrasto alle discriminazioni motivate dall'orientamento sessuale e dall'identità di genere" e S. 60 "Disposizioni in materia di contrasto alla discriminazione matrimoniale", non ancora discussi in Aula.[34]

In seguito all'esperienza della legge sulle unioni civili esprime forte dissenso rispetto al Movimento 5 Stelle, che in Parlamento non votò il maxiemendamento finale - prima appoggiato - per via del metodo anti-ostruzionistico del "canguro": «Ho lavorato con loro [con i 5 Stelle] due anni e poi, in poche ore, li ho visti protagonisti di una giravolta. Quindi non mi fido. La verita è che sono spaccati, c’è una parte oscurantista che è attaccata alla Lega. E un pezzo del Movimento che cerca di dare segnali, ma più che altro per motivi elettorali, per recuperare consensi a sinistra».[35]

In occasione del dialogo tra il Partito Democratico e il Movimento per la formazione del Governo Conte II in seguito alla crisi di governo del 2019[36], pur confermando che il "Movimento 5 Stelle sui diritti ha una posizione complessa e plurale, che alterna posizioni di apertura a chiusure anche brusche", afferma che "ci sono però alcuni temi sui quali si può senza dubbio ipotizzare un lavoro comune in Parlamento", come l'omotransfobia, il fine vita, la legalizzazione delle droghe leggere, il matrimonio egualitario, l'omogenitorialità e una riforma sulle adozioni.[37] Sempre in occasione dell'accordo di governo fra le due forze politiche, il nome di Monica Cirinnà appare fra quelli con possibili deleghe alle Pari Opportunità.[38] Al Dipartimento viene tuttavia nominata Elena Bonetti, nomina che commenta affermando: «Penso di essere una persona molto scomoda. Può darsi che in un governo di coalizione si cerchino persone meno divisive. So di avere un brutto carattere e porto avanti temi difficili con coraggio».[39]

Diritti delle donne

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Nel 1997, al suo secondo mandato da consigliera comunale, viene nominata presidente della Commissione delle Elette e riesce a ottenere la fondazione della Casa Internazionale delle Donne a Roma. Ricopre la stessa carica durante la giunta di Gianni Alemanno (2008-2013) in quanto unica donna eletta nel Partito Democratico a Roma; proprio in seguito alla composizione della suddetta giunta presenta al Tar due ricorsi, ottenendo il riconoscimento della rappresentanza delle donne nella Giunta Comunale.[1]

Nel novembre 2017, quando la Casa Internazionale delle Donne viene minacciata di sfratto, si schiera in difesa di essa promettendo «resistenza passiva» e accusando la sindaca Virginia Raggi di non conoscere la storia del centro: «La storia della Casa delle donne è una storia di libertà, cultura, esperienza. [...] Cosa può saperne Virginia Raggi di questo? C’è un problema di ignoranza politica, di mancanza di conoscenza del movimento femminista. Una sindaca donna non si comporta così, se ha un minimo di infarinatura su questi argomenti».[40]

In seguito alla composizione del nuovo Parlamento per la XVIII legislatura si dice soddisfatta della maggiore presenza femminile, chiarendo tuttavia che «le pluricandidature non hanno permesso una maggiore e ulteriore presenza di parlamentari donne» ed esprimendo la convinzione che «la buona politica ha bisogno per rinnovarsi della visione e del contributo dei milioni di donne di questo Paese».[41]

Nella XVII legislatura sostiene il disegno di legge a favore degli orfani per crimini domestici,[42] mentre nella XVIII legislatura risulta cofirmataria del disegno di legge S. 174 sulla prevenzione e il contrasto dei matrimoni forzati.[34]

Si astiene durante la direzione del PD sul voto per l'approvazione delle liste elettorali in vista delle elezioni del 2018, accusando il gruppo dirigente del partito di aver violato i princìpi della parità di genere, e sottoscrive un appello che ne denuncia la situazione.[6] In seguito alla nomina di ministri del PD esclusivamente uomini al Governo Draghi, ha accusato il proprio partito di essere «falsamente femminista», «un partito di correnti al cui capo ci sono tutti maschi» e «che declina un'unità interna troppo spesso di sola facciata», invitando le donne del PD a costruire «una iniziativa politica autonoma, partendo proprio dalla questione della rappresentanza paritaria e dal lavoro» e auspicando presto un'assemblea nazionale.[43][44] Sul disegno di legge 735, meglio conosciuto come "ddl Pillon", riguardante le norme in materia di affido condiviso, mantenimento diretto e garanzia di bigenitorialità, afferma che esso è un testo "pericoloso, medievale, arretrato e maschilista, che ritiene i bambini una proprietà dei genitori e che cerca di rendere il matrimonio indissolubile per tenere le donne sempre più ostaggio, anche di matrimoni che potrebbero finire male".[45]

Monica Cirinnà dopo un dibattito al Revolution Camp a Massa nel 2016

Ambientalismo e animalismo

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Nel 1991 fonda a Roma l'organizzazione non profit ARCA (Associazione Romana Cura Animali), con l'obiettivo di prendersi cura dei gatti e delle colonie feline.[1]

Nel 1993, eletta in consiglio comunale a Roma, le viene affidata la delega ai diritti degli animali, ufficio che ricopre anche durante il secondo mandato della giunta Rutelli (1997-2001) e sotto Walter Veltroni sindaco (2001-2008). Nel suo primo mandato da consigliera comunale istituisce inoltre il primo ufficio comunale in Italia per i diritti degli animali e ricopre l'incarico di vice presidente della Commissione Ambiente, mentre sotto Veltroni sindaco fa approvare il Regolamento capitolino per la tutela degli animali, tuttora vigente.[1][46]

Nell'aprile 1998 contribuisce a realizzare la società Bioparco S.p.A., trasformando così il vecchio Zoo di Villa Borghese nell'attuale Bioparco.[1][46]

Nel luglio 2012, in quanto responsabile delle politiche animali del PD Lazio, partecipa alla liberazione di sei cani beagle dall'azienda Green Hill di Montichiari, dei quali una cucciola viene da lei adottata.[47][48]

È vegetariana[49] e nella XVIII legislatura risulta prima firmataria dei disegni di legge S. 357 "Disposizioni in materia di tutela della scelta alimentare vegana" e S. 360 "Disposizioni in materia di reati contro gli animali".[50] Iniziative analoghe erano state avanzate durante la XVII legislatura.[51]

È sposata con Esterino Montino, senatore dal 2001 al 2008, nel 2013 eletto sindaco di Fiumicino per il Partito Democratico, con il quale condivide «la passione per la natura e gli animali, i viaggi e la buona tavola»;[1][52] si tratta per entrambi del secondo matrimonio; dalla sua prima unione, Montino aveva già avuto quattro figli.[53] Insieme al marito, Monica Cirinnà possiede un'azienda agricola biologica a Capalbio.[49]

Cirinnà ha un fratello e un fratello adottivo di origini egiziane.[54]

Nel marzo 2019 la senatrice ha criticato l'organizzazione del World Family Council riunitasi nella città di Verona e, in occasione delle celebrazioni per la Giornata internazionale della donna, si è presentata a Roma con un cartello recante la scritta «Dio, patria, famiglia: che vita de merda». L'episodio ha ricevuto critiche da diversi esponenti del mondo politico, come dall'allora compagno di partito Carlo Calenda[55] e dalla leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, secondo la quale il cartello recava offesa ai sentimenti religiosi o patriottici dei cittadini.[56] Cirinnà ha dunque spiegato che nelle sue intenzioni il cartello non era un attacco a Dio, alla patria o alla famiglia in sé, bensì a "chi di quei tre concetti si fa scudo per creare un clima di discriminazione, oscurantismo e regressione culturale", sostenendo che «Dio, Patria, Famiglia» fosse "uno slogan fascista",[57] per quanto ciò non coincida esattamente alla realtà.[58]

Premi e riconoscimenti

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  • 2016 - Personaggio gay dell'anno[59]
  • 2018 - Premio Milk per personalità attive nella difesa dei diritti LGBTQI[60]
  1. ^ a b c d e f g Mi presento..., su monicacirinna.it, Monica Cirinnà. URL consultato il 1º aprile 2013.
  2. ^ Alessandro Capponi, Primarie del Pd, exploit delle donne. Sorpresa Madia: «Dicevano che ero da listino», su roma.corriere.it, Corriere della Sera, 31 dicembre 2012. URL consultato il 1º aprile 2013.
  3. ^ Pd e grillini tengono famiglia. Un Parlamento di mogli, figlie e fidanzate, su liberoquotidiano.it, 10 marzo 2013. URL consultato il 6 dicembre 2020.
  4. ^ a b Monica Cirinnà: Matteo Renzi? È stato un pessimo segretario, da lasciare alle spalle, in l'Espresso, 3 aprile 2017. URL consultato il 28 marzo 2018.
  5. ^ Con Zingaretti per una nuova stagione dei diritti sociali e civili, su monicacirinna.it.
  6. ^ a b Monica Cirinnà: «Dirigenti del Pd, adesso dovete ascoltarci» - VanityFair.it, in VanityFair.it, 1523526220. URL consultato il 13 aprile 2018.
  7. ^ Adesione al gruppo PD XVIIILegislatura | Monica Cirinnà, su monicacirinna.it. URL consultato il 23 marzo 2018.
  8. ^ Eletto per acclamazione ufficio di Presidenza Gruppo Senato | Senatori PD, in Senatori PD, 2 maggio 2018. URL consultato il 2 maggio 2018.
  9. ^ Monica Cirinnà: per il Campidoglio andare oltre i partiti. Pronta per le primarie, su iltempo.it. URL consultato il 2 settembre 2020.
  10. ^ Roma, Cirinnà si ritira da primarie Pd: ma resto in campo, su Askanews, 11 maggio 2021. URL consultato il 12 luglio 2021.
  11. ^ Unioni civili: via libera del Consiglio di Stato al decreto, su repubblica.it, 21 luglio 2016. URL consultato il 3 agosto 2016.
  12. ^ Unioni Civili, Cirinnà: 'A Ferragosto confetti arcobaleno per tutti', su Repubblica Tv - la Repubblica.it, 21 luglio 2016. URL consultato il 3 agosto 2016.
  13. ^ La Cirinnà e Renzi fremono per celebrare le prime unioni gay, su secoloditalia.it. URL consultato il 3 agosto 2016.
  14. ^ Gazzetta Ufficiale, su gazzettaufficiale.it. URL consultato il 28 marzo 2018.
  15. ^ a b Dichiarazione al Senato – Unioni Civili | Monica Cirinnà, su monicacirinna.it. URL consultato il 28 marzo 2018.
  16. ^ Monica Cirinnà on Twitter, in Twitter. URL consultato il 28 marzo 2018.
  17. ^ a b c Monica Cirinnà: "Ora lottate con me per adozioni e matrimonio egualitario" - Gay.it, in Gay.it, 23 ottobre 2017. URL consultato il 28 marzo 2018.
  18. ^ Ho preso la tessera del Mario Mieli: avanti insieme per le battaglie sui diritti | Monica Cirinnà, su monicacirinna.it. URL consultato il 29 marzo 2018.
  19. ^ Francesco Lepore, Cirinnà si tessera al Mieli: «Fiera d'essere socia di un'associazione che non ha paura di affrontare temi come la gpa», su gaynews.it. URL consultato il 29 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 30 marzo 2018).
  20. ^ Siracusa. La senatrice Monica Cirinnà madrina dell’Onda Pride: “Un onore”, in Siracusa Oggi. URL consultato il 23 aprile 2018.
  21. ^ Gay Pride 2017, per Cosenza è la prima volta: la madrina sarà Monica Cirinnà - Gay.it, in Gay.it, 8 maggio 2017. URL consultato il 23 aprile 2018.
  22. ^ Roma Pride 2016: c'era anche la sen. Cirinnà (F). URL consultato il 23 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 24 aprile 2018).
  23. ^ Roma Pride, sfila per la città il corteo arcobaleno: “Corpi senza confini”, in Roma Fanpage. URL consultato il 23 aprile 2018.
  24. ^ Roma candidata per World Pride del 2025 | Monica Cirinnà, su monicacirinna.it. URL consultato il 23 aprile 2018.
  25. ^ Personaggio Gay dell'Anno: stravince Monica Cirinnà! | Gay.it, su gay.it, 26 luglio 2016. URL consultato il 3 agosto 2016.
  26. ^ Quotidiano Piemontese, Il Lovers Film Festival premia Monica Cirinnà per il suo impegno nella lotta per i diritti - Quotidiano Piemontese, in Quotidiano Piemontese, 23 aprile 2018. URL consultato il 23 aprile 2018.
  27. ^ Francesco Lepore, Nasce Dems Arcobaleno con Cirinnà, Lo Giudice e Viotti. Schillaci: «Avanti con le battaglie per i diritti Lgbti e non solo», su gaynews.it. URL consultato il 23 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2018).
  28. ^ Cirinnà: "La mia legge va superata: ora i matrimoni gay" | Senatori PD, in Senatori PD, 18 ottobre 2017. URL consultato il 28 marzo 2018.
  29. ^ Gay, la sfida di Cirinnà: "E adesso diciamo sì a nozze e adozioni", in Repubblica.it, 19 giugno 2017. URL consultato il 28 marzo 2018.
  30. ^ a b Francesco Lepore, Monica Cirinnà: «Il voto alle destre e a M5S può realmente mettere a rischio il mondo dei diritti che abbiamo costruito», su gaynews.it. URL consultato il 28 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2018).
  31. ^ Monica Cirinnà: "Prossime battaglie? Adozioni e matrimoni gay" - Gay.it, in Gay.it, 19 ottobre 2017. URL consultato il 28 marzo 2018.
  32. ^ Elezioni 2018, appena pubblicato il programma del Pd: sui diritti civili molto poco, in Gaypost.it, 2 febbraio 2018. URL consultato il 28 marzo 2018.
  33. ^ La proposta politica di DEMS Arcobaleno, verso le elezioni del 4 marzo (PDF), su gaypost.it.
  34. ^ a b senato.it - Scheda di attività di Monica CIRINNA' - XVIII Legislatura, su senato.it. URL consultato il 23 aprile 2018.
  35. ^ Monica Cirinnà: "Non mi fido dei 5 Stelle sui diritti LGBT", su Gay.it, 3 aprile 2019. URL consultato il 30 agosto 2019.
  36. ^ Governo, Zingaretti: "Taglio tasse a chi guadagna meno". Ma Di Maio attacca: "Il Conte bis può nascere o no". Lega: "Far mancare i voti", su Repubblica.it, 30 agosto 2019. URL consultato il 30 agosto 2019.
  37. ^ Sui diritti abbiamo davanti una pagina bianca: ecco dove trovare un terreno comune con M5S, su Monica Cirinnà. URL consultato il 30 agosto 2019.
  38. ^ Dino Martirano, Totoministri, all’Economia la carta Franco. Si apre il caso della scarsa presenza delle donne nell’esecutivo, su Corriere della Sera, 29 agosto 2019. URL consultato il 30 agosto 2019.
  39. ^ Governo M5S-Pd, Cirinnà:"Ingoierò qualunque boccone amaro. Ma era vitale salvare l'Italia dall'estrema destra", su TPI, 4 settembre 2019. URL consultato il 5 settembre 2019.
  40. ^ "Virginia Raggi non conosce la Casa Internazionale delle donne, ma vuole sfrattarla". Intervista a Monica Cirinnà – TPI, in TPI, 9 novembre 2017. URL consultato il 28 marzo 2018.
  41. ^ Sale la presenza femminile in parlamento | Monica Cirinnà, su monicacirinna.it. URL consultato il 28 marzo 2018.
  42. ^ Orfani femminicidio – Cirinnà: Legge fondamentale, altro passo per diritti umani e civili | Monica Cirinnà, su monicacirinna.it. URL consultato il 28 marzo 2018.
  43. ^ Donne del PD, ora basta: sfondiamo le porte che altrimenti resteranno chiuse | Monica Cirinnà, su Monica Cirinnà | Senatrice del Partito Democratico. URL consultato il 16 febbraio 2021.
  44. ^ https://www.ilsussidiario.net/autori/silvana-palazzo, Donne Pd “partito falsamente femminista”/ Cirinnà vs dirigenza “Unità di facciata”, su IlSussidiario.net, 15 febbraio 2021. URL consultato il 16 febbraio 2021.
  45. ^ Il pericolo del ddl Pillon, su Monica Cirinnà. URL consultato l'8 aprile 2019.
  46. ^ a b Animali, vegani, Lgbt: le battaglie di Monica Cirinnà , la senatrice PD che ci vuole portare ai matrimoni gay - Il timone, in Il timone. URL consultato il 28 marzo 2018.
  47. ^ I beagle di Green Hill in viaggio affidati a sei famiglie romane - Roma - Repubblica.it, in Roma - La Repubblica. URL consultato il 28 marzo 2018.
  48. ^ Io sono Libera | Monica Cirinnà, su monicacirinna.it. URL consultato il 28 marzo 2018.
  49. ^ a b Monica Cirinnà, la vegetariana e «gattara» entrata nella storia - VanityFair.it, in VanityFair.it, 1462986000. URL consultato il 28 marzo 2018.
  50. ^ senato.it - Scheda di attività di Monica CIRINNA' - XVIII Legislatura, su senato.it. URL consultato il 23 maggio 2018.
  51. ^ senato.it - Scheda di attività di Monica CIRINNA' - XVII Legislatura, su senato.it. URL consultato il 23 maggio 2018.
  52. ^ Monica Cirinnà | Senatori PD, in Senatori PD. URL consultato il 2 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 3 maggio 2018).
  53. ^ D’ Alema manda a nozze il Pd: si sposano Montino e Cirinnà, su monicacirinna.it, Corriere della Sera, 8 giugno 2011. URL consultato il 22 marzo 2019.
  54. ^ Monica Cirinnà, su facebook.com. URL consultato il 22 marzo 2019.
  55. ^ Critiche a destra e sinistra per il cartello della Cirinnà, Open, 10 marzo
  56. ^ Dalla sinistra sempre due pesi e due misure, Il Faro, 11 marzo 2019
  57. ^ Francesco Curridori, Cirinnà "Dio, patria e famiglia? Era uno slogan fascista", su il Giornale, 10 marzo 2019. URL consultato il 4 luglio 2020.
  58. ^ Dio, Patria e famiglia, su Butac - Bufale Un Tanto Al Chilo. URL consultato il 12 ottobre 2023.
  59. ^ Personaggio Gay dell'Anno: stravince Monica Cirinnà!, su Gay.it. URL consultato il 5 agosto 2022.
  60. ^ Lovers Film Festival, Monica Cirinnà riceve il Premio Milk e festeggia con Chiara Foglietta e Micaela Ghisleni il piccolo Nicco, su GAYNEWS, 24 aprile 2018. URL consultato il 5 agosto 2022.
  61. ^ SkyUno, Pride, anche in streaming | Cielo TV, su cielotv.it. URL consultato l'11 luglio 2018 (archiviato dall'url originale l'11 luglio 2018).

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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