Coordinate: 41°07′37.51″N 16°52′09.9″E

Museo civico di Bari

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Museo civico di Bari
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàBari
IndirizzoStrada Sagges 13, 70122 Bari
Coordinate41°07′37.51″N 16°52′09.9″E
Caratteristiche
Tipomuseo civico
Collezionireperti bellici delle Campagne d'Africa e della Prima guerra mondiale, caricature di Frate Menotti, archivio fotografico storico
Visitatori9 088 (2022)
Sito web

Il Museo civico di Bari nacque nel 1919 ed è ospitato dal 1977 a Bari Vecchia in una casatorre medioevale.[1][2] Ospita diverse testimonianze della storia della città a partire dal Rinascimento, nonché la collezione delle caricature di Frate Menotti e un archivio fotografico storico.[3] È inoltre sede di una biblioteca civica con un patrimonio di più di 13.000 volumi.[4]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il primo nucleo del museo nacque nel 1913 da una mostra sull'Ottocento organizzata nell'ambito dei festeggiamenti per i 100 anni del quartiere Murat, allestita presso la scuola Garibaldi.[5]

Nel 1919, terminata la Prima guerra mondiale, venne istituito nel Teatro Margherita il Museo storico, con l'aggiunta, rispetto all'originale mostra, di una sezione dedicata alla guerra.[1] Contestualmente, venne costituita la biblioteca civica, grazie alla donazione della famiglia De Grecis, anche questa con un'attenzione particolare alla guerra da poco conclusa.[4]

Il museo rimase al Margherita fino al 1943, quando, diventato il Teatro un circolo ricreativo per i militari, il materiale venne trasferito nei depositi Castello Normanno-Svevo e, dopo la guerra, in Largo Urbano II nei pressi della Basilica di San Nicola.[1][5]

L'attuale sede venne inaugurata nel 1977, ma il museo ha riaperto solo nel 2015, con un nuovo allestimento. La gestione è appaltata ad un consorzio privato.[1]

Collezione[modifica | modifica wikitesto]

Il museo ospita una collezione di materiali bellici e armi (dal periodo borbonico a quello moderno), reperti delle Campagne d'Africa (sia la Guerra di Abissinia del 1885-1886 sia la Guerra d'Etiopia del 1935-1936) e testimonianze della Prima guerra mondiale (tra cui maschere antigas e armi).[3]

Fino all'ottobre 1978, ospitava anche un esemplare di idrovolante austriaco Lohner L, danneggiato e catturato mentre bombardava la città l'11 agosto 1918, ora restaurato e conservato al museo dell'Aeronautica di Vigna di Valle.[6][7][8]

La collezione include anche il primo libro stampato a Bari il 15 ottobre 1535 a opera di Gilberto Nehou e intitolato Operette del Partenopeo Suavio, le matrici delle carte da gioco stampate a Bari a fine Ottocento dalla fabbrica Murari, le caricature di Frate Menotti, un fondo di beni artistici (ritratti, vedute) appartenuti alla famiglia Tanzi e il fondo fotografico di Liborio Antonelli Matteucci, che documenta il patrimonio monumentale e artistico della città. Tra i reperti, la culla del Marchese di Montrone, risalente a metà '700.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d La Storia, su Museo Civico Bari. URL consultato il 18 maggio 2024.
  2. ^ Adele Rosa Lo Izzo, Foto, dipinti, libri e cimeli: alla scoperta del Museo Civico, lì dove si racconta la storia di Bari, in Barinedita, 28 novembre 2022.
  3. ^ a b c Le Collezioni, su Museo Civico Bari. URL consultato il 18 maggio 2024.
  4. ^ a b Biblioteca Museo Civico, su biblioteche.comune.bari.it. URL consultato il 18 maggio 2024.
  5. ^ a b Museo Civico di Bari (PDF), su Comune di Bari.
  6. ^ Al restauro l’aereo che bombardò Bari, in La Gazzetta del Mezzogiorno, 24 ottobre 1978.
  7. ^ In partenza un cimelio storico, in La Gazzetta del Mezzogiorno, 24 febbraio 1986.
  8. ^ Il giallo dell’idrovolante austriaco finito a Vigna di Valle: è quello di Bari o di Ancona?, su BariSeranews. URL consultato il 18 maggio 2024.

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