Paguma larvata

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Civetta delle palme mascherata
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
OrdineCarnivora
FamigliaViverridae
SottofamigliaParadoxurinae
GenerePaguma
Gray, 1831
SpecieP. larvata
Nomenclatura binomiale
Paguma larvata
Hamilton-Smith, 1827
Sottospecie
Vedi testo

La civetta delle palme mascherata (Paguma larvata Hamilton-Smith, 1827) è l'unica specie del genere Paguma (Gray, 1831), diffusa nel Subcontinente indiano, in Indocina, Cina, Giappone e Indonesia.[1][2]

Viverride di medie dimensioni, con lunghezza della testa e del corpo tra 510 e 760 mm, la lunghezza della coda tra 510 e 640 mm e un peso fino a 5 kg.[3]

Caratteristiche craniche e dentarie

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Il cranio presenta una bolla timpanica esternamente ridotta e divisa internamente da un setto.

Sono caratterizzati dalla seguente formula dentaria:

2 4 1 3 3 1 4 2
2 4 1 3 3 1 4 2
Totale: 40
1.Incisivi; 2.Canini; 3.Premolari; 4.Molari;

Il corpo è lungo e snello, le zampe sono relativamente corte. La pelliccia è relativamente corta. Il colore generale delle parti dorsali varia dal biondo al marrone scuro, con lunghi peli color ruggine e un sotto-pelliccia che varia tra il marrone chiaro ed il grigio, mentre le parti ventrali sono più chiare. Non c'è alcuna macchia scura sul corpo, tranne che nei piccoli appena nati. È presente una maschera facciale composta da una striscia longitudinale mediana biancastra che parte dalla fronte e termina sulla punta del naso, una piccola macchia biancastra sotto ogni occhio ed una più grande sopra ogni occhio che si estende fino alla base dell'orecchio. Il muso e le guance sono neri. La coda è più corta della testa e del corpo ed ha la parte terminale più scura. I piedi sono nerastri. L'andatura è semi-plantigrada, gli artigli sono semi-retrattili e il tallone è ricoperto di peli. Le femmine hanno due paia di mammelle e sono generalmente più grandi dei maschi. Entrambi i sessi hanno due ghiandole perianali che producono una sostanza nauseabonda, utilizzata in caso di minaccia.

Comportamento

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È una specie prevalentemente notturna e arboricola, anche se caccia prevalentemente al suolo. Dorme nelle cavità degli alberi o tra le giunture di grossi rami. Forma piccoli gruppi da 2 a 10 individui.

Alimentazione

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Si nutre principalmente di frutta come il mango, alcune specie native di Ficus, le Banane e anche di foglie e radici, piccoli animali come uccelli, roditori e insetti. Spesso irrompe nelle fattorie per cacciare galline, oche ed anatre.

Sono state osservate due stagioni riproduttive, la prima agli inizi della primavera, la seconda alla fine dell'autunno. Le femmine danno alla luce 1-5 piccoli per volta; la gestazione dura 70-90 giorni. Diventa matura sessualmente dopo un anno. L'aspettativa di vita in cattività è di 15 anni.

Distribuzione e habitat

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Questa specie è diffusa nel Subcontinente indiano, in Indocina, Cina e Indonesia. È stata introdotta in Giappone a partire dal 1980.

Vive nelle foreste primarie sempreverdi e secondarie decidue fino a 2.500 metri di altitudine. Spesso visita anche piantagioni e giardini alla ricerca di cibo.[1]

Sono state riconosciute 16 sottospecie:

Rapporti con l'uomo

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Lo stesso argomento in dettaglio: SARS-related coronavirus e SARS.

In Cina questa specie viene cacciata come cibo. Tale consuetudine avrebbe portato, secondo alcuni studi, alla trasmissione verso l'uomo del virus della SARS, di cui P.larvata sembrerebbe essere serbatoio naturale.[4]

Conservazione

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La IUCN Red List, considerato il vasto Areale, la popolazione numerosa, la presenza in diverse aree protette e la tolleranza a qualsiasi habitat degradato, classifica P.larvata come specie a rischio minimo (Least Concern).[1]

  1. ^ a b c d (EN) Duckworth, J.W., Wozencraft, C. & Kanchanasaka, B. 2008, Paguma larvata, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Paguma larvata, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ Francis, 2008.
  4. ^ Palm Civets and SARS at www.chelonia.org

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Collegamenti esterni

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