Guerre napoleoniche è il termine usato per definire l'insieme delle guerre combattute nel periodo in cui Napoleone Bonaparte governò la Francia. Furono in parte una estensione dei conflitti innescati dalla rivoluzione francese e continuarono durante tutto il Primo Impero francese. Non esiste un'unanime convergenza sul momento in cui ebbero inizio queste guerre. Qualcuno ritiene che siano cominciate con la presa del potere in Francia da parte di Napoleone nel novembre del 1799. Altri propendono per il periodo che va dal 1799 al 1802 nel contesto delle guerre rivoluzionarie francesi e considerano la dichiarazione di guerra fra la Francia e l'Inghilterra del 1803, che seguì il breve periodo di pace intervenuto dopo il Trattato di Amiens, come l'inizio delle guerre napoleoniche. Esse ebbero termine il 20 novembre1815 dopo la disfatta napoleonica alla battaglia di Waterloo, con il Secondo Trattato di Parigi del 1815. Il periodo che va dal 20 aprile del 1792 al 20 novembre1815 viene anche indicato come "la grande guerra francese".
Negli ultimi anni del suo regno Giorgio diede segno di squilibri mentali. Sull'origine della sua follia sono state avanzate diverse ipotesi: alcuni hanno ipotizzato che fossero conseguenza della porfiria, una malattia genetica del sangue, altri hanno ipotizzato un avvelenamento da arsenico, trovato in grande quantità nei capelli del re. Dopo un crollo definitivo nel 1811, il figlio maggiore del re, Giorgio IV, principe di Galles, governò come principe reggente fino alla sua morte.
La settima coalizione fu preparata affrettatamente durante le guerre napoleoniche nel 1815, dopo il ritorno in Francia di Napoleone dal suo esilio nell'isola d'Elba e la sua acclamata entrata a Parigi. Il 13 marzo, sei giorni prima che Napoleone arrivasse a Parigi, le potenze del Congresso di Vienna lo dichiararono fuori dalla legge, e quattro giorni più tardi, Regno Unito, Russia, Austria e Prussia concordarono insieme di apportare 150.000 uomini ognuno per porre fine all'egemonia napoleonica.
Louis Nicolas Davout, o d'Avoût, duca d'Auerstädt e principe d'Eckmühl (Annoux, 10 maggio1770 – Parigi, 1º giugno1823), è stato un generalefrancese, Maresciallo dell'Impero con Napoleone Bonaparte.
Dotato di notevoli qualità strategiche e tattiche, ricevette la piena fiducia di Napoleone, di cui divenne uno dei più importanti luogotenenti. Moralmente irreprensibile, noto per la sua totale fedeltà all'imperatore e per la durezza dei suoi metodi e del suo carattere, era conosciuto con il soprannome di "Maresciallo di ferro" e anche "Il Terribile". Oltre a dimostrare abilità tattica ed energia sotto il comando di Napoleone nella maggior parte delle campagne di guerra in Germania, Austria, Polonia e Russia, diede prova delle sue capacità come comandante autonomo vincendo, con le sue sole forze ed in inferiorità numerica, l'importante battaglia di Auerstädt contro i prussiani il 14 ottobre1806
La Grande Armée o Grande Armata è la definizione con la quale si identifica l'esercito che Napoleone schierò (e che la Francia continuò a schierare anche dopo la sua caduta), a partire dal 1805, anno della sua formazione, contro le potenze ostili.