Roza Papo
Roza Papo | |
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Roza Papo nel 1944 | |
Nascita | Sarajevo, 6 febbraio 1914 |
Morte | Belgrado, 25 febbraio 1984 |
Cause della morte | naturale |
Dati militari | |
Paese servito | Jugoslavia |
Forza armata | Armata Popolare Jugoslava |
Grado | Generale |
Guerre | Seconda guerra mondiale |
Studi militari | Scuola di Medicina di Zagabria |
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Roza Papo (in cirillico: Роза Папо?; Sarajevo, 6 febbraio 1914[1] – Belgrado, 25 febbraio 1984[1]) è stata un medico e partigiana jugoslava ebrea di Bosnia, la prima donna a raggiungere il grado di generale dell'Armata Popolare Jugoslava.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Famiglia e studi[modifica | modifica wikitesto]
Nacque il 6 febbraio 1914 a Sarajevo da una famiglia ebrea sefardita. Sua madre, Mirjama Abinun, era figlia di un rabbino di Gračanica.[2] Studiò alla Scuola di Medicina di Zagabria e lavorò come medico a Sarajevo, Begov Han e Olovo prima dello scoppio della seconda guerra mondiale.[3]
In servizio durante la guerra[modifica | modifica wikitesto]
Dopo l'invasione della Jugoslavia da parte della Germania nazista nel 1941, entrò in contatto con i partigiani jugoslavi a Ozren e iniziò ad aiutarli.[3] Gli ebrei di tutta Europa si unirono ai movimenti di resistenza nel tentativo di sopravvivere, ma la sua decisione fu motivata anche dal patriottismo.[4] Si unì ufficialmente ai partigiani nel dicembre 1941. L'anno successivo aderì anche alla Lega dei Comunisti di Jugoslavia.[3] Durante la guerra contrasse il tifo e nel 1942, durante una battaglia a Ozren, fu leggermente ferita al volto da una bomba.
In qualità di ufficiale fu al servizio diretto di Josip Broz Tito, leader della resistenza jugoslava. Guidò il sistema di reclutamento e la rete dei diversi ospedali da campo partigiani.[4] Non volendo essere considerata una codarda, rifiutò di ripararsi durante un raid aereo nel 1942 e rischiò di perdere un occhio.[5] Fu promossa al grado di capitano nel 1943 e di maggiore nel 1945.[5]
Nel dopoguerra[modifica | modifica wikitesto]
I partigiani uscirono vittoriosi dalla guerra nel 1945, Roza perse i genitori ed entrambi i fratelli,[5] sua madre e le quattro zie furono uccise nei campi di concentramento.[2] Tornata a Sarajevo, visse in un albergo; ben presto si trasferì a Belgrado per specializzarsi in infettivologia, tra le prime in Jugoslavia.[5] Continuò la carriera di medico nell'esercito e divenne la prima direttrice dell'Accademia Medica Militare serba.[3] Formulò i primi criteri per la selezione dei medici militari.[4] Dopo aver pubblicato più di 50 articoli scientifici, divenne professoressa dell'Accademia Militare nel 1965.[5] A lei si deve l'introduzione di nuovi metodi diagnostici, in primo luogo le biopsie epatiche, nonché l'introduzione di una diagnosi precisa dell'epatite virale e dell'iperbilirubinemia, oltre che della tubercolosi e della meningite.[6]
Ebbe un figlio, morto nel 1969, e una figlia. Morì il 25 febbraio 1984 a Belgrado.[5]
Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]
Per i suoi sforzi ha ricevuto sei medaglie,[4] tra cui la Medaglia commemorativa partigiana del 1941, l'Ordine dei Meriti per il Popolo e l'Ordine della Fratellanza e Unità.[5] Nel 1973 fu promossa al grado di generale,[7] all'epoca la Jugoslavia contava più generali ebrei di Israele,[8] e Roza Papo fu la prima donna generale dei Balcani:[4][5] per questo motivo fu affettuosamente nota come "il generale con le trecce".[4]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b Dr. Roza Papo, su geni.com.
- ^ a b Samuel Elazar, Građa za istoriju Jevrejske zajednice u Gračanici, p. 137.
- ^ a b c d (HBS) Nikola Gažević (a cura di), Vojna enciklopedija, Vojnoizdavački zavod Beograd, 1973.
- ^ a b c d e f Barton Hacker, Margaret Vining (a cura di), A Companion to Women's Military History, BRILL, 2012, ISBN 978-9004206823.
- ^ a b c d e f g h (HBS) A.T., Pletenice opšivene plemenitošću, Front, 1984.
- ^ Association of Jewish Communities of Serbia (a cura di), Знаменити Јевреји Србије: биографски лексикон, Belgrade, 2011, p. 176, ISBN 978-86-915145-0-1.
- ^ Yugoslav Review, 1984.
- ^ Paul Benjamin Gordiejew, Voices of Yugoslav Jewry, SUNY, 2012, ISBN 978-1438404479.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Roza Papo
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- General Dr. Roza Papo Reports from the Front, su muse.jhu.edu.