Spada da esecuzione

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Spada da esecuzione
Spada da esecuzione, XVI secolo - Museo di Morges
TipoSpada a due mani
OrigineEUR
Descrizione
Pesooltre 2 kg
Lunghezzaca. 110 cm
lama80-90 cm
Tipo di lamadiritta, affilata su ambo i lati, spesso decorata da simboli di giustizia o scene di esecuzioni, con tre fori per lo sgocciolamento del sangue alla sommità
Tipo di puntamozzata
Tipo di manicoa due mani, con crociera diritta a bracci corti
voci di armi bianche presenti su Wikipedia

La spada da esecuzione era l'arma manesca utilizzata dal boia per le esecuzioni dei condannati alla pena capitale mediante decapitazione. In Europa si diffuse durante il Rinascimento e cadde in disuso dal volgere del XVIII secolo, con l'introduzione della ghigliottina. L'ultimo europeo giustiziato con una spada fu lo svizzero Héli Freymond, decapitato a Moudon per omicidio nel 1868.

In Europa, la spada da esecuzione, sviluppata dal modello della spada a due mani del Tardo Medioevo, ha lama diritta, priva di punta. In Asia e in Africa, invece, l'arma ha solitamente lama ricurva, dal profilo spesso particolarmente movimentato. Nelle culture del continente africano, la spada da esecuzione è quasi sempre simbolo di potere del sovrano.

  • In Europa, la spada da esecuzione si diffuse durante il Rinascimento, prendendo a modello la massiccia spada a due mani delle forze di fanteria: lo Zweihänder. Rispetto all'archetipo dello spadone, la spada destinata al boia aveva lama della medesima larghezza ma sensibilmente più corta e completamente priva di punta. Decorata con incisioni raffiguranti scene di tortura, patiboli o simboli religiosi (molto diffusa la Crocifissione di Gesù), presentava presso il vertice tre fori detti "gocciolatoi del sangue" (gouttières à sang in lingua francese). L'impugnatura dell'arma era a due mani, con pomolo pronunciato per garantire una presa solida, e i bracci della crociera sono diritti, non molto pronunciati.
  • Nell'Africa Centrale (fond. bacino del fiume Congo), la spada da esecuzione era un pesante falcione con lama simile a quella del khopesh dell'Antico Egitto, difficilmente più lungo di 80 cm. L'arma aveva un fortissimo significato simbolico nella cultura tribale locale ed era attributo precipuo del sovrano[1]. (v. Ngulu);
  • Nell'India dei Moghul la spada da esecuzione era un talwar (variante indiana della scimitarra) con lama molto più larga e massiccia, la Tegha. Il medesimo accorgimento si osserva anche nei reperti provenienti da altre compagini statali costituite dai turchi, come l'Impero ottomano;
  • In Cina, la spada da esecuzione era un dao (sorta di corta scimitarra) con lama corta e priva del caratteristico contro-taglio;
  • Durante la seconda guerra mondiale la marina giapponese ricorse alla tradizionale spada katana per la sommaria esecuzione dei prigionieri di guerra.

Galleria d'immagini

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ Fischer, Werner (1978) [e] Zirngibl, Manfred A., Afrikanische Waffen: Messer, Dolche, Schwerter, Beile, Wurfwaffen=African weapons: knives, daggers, swords, axes, throwing knives, Prinz-Verlag : This design was selected for cult and execution knives. A knife was created which symbolized the inexorableness on the judgment and execution. This execution knife became a symbol of power and, in a few variations became a ceremonial knife for tribal chieftains. At executions, the condemned man was tied to the ground with ropes and poles. His head was fastened with leather straps to a bent tree branch. In this way it was ensured that the man's neck would remain stretched. After the decapitation, the head would be automatically catapulted far away.
  • Abbott, Philip [et al.] (2007), Armi : storia, tecnologia, evoluzione dalla preistoria a oggi, Milano, Mondadori, ISBN 978-88-370-5218-8.
  • Wendelin Boeheim (1890), Handbuch der Waffenkunde. Das Waffenwesen in seiner historischen Entwicklung vom Beginn des Mittelalters bis zum Ende des 18 Jahrhunders, Leipzig.
  • Burton, Richard (1884), The Book of the Sword, Londra, Chatto & Windus [1].
  • Demmin, Auguste (1877), An Illustrated History of Arms and Armour from the earliest period to the present time, Londra, George Bell & Sons.
  • Fischer, Werner (1978) [e] Zirngibl, Manfred A., Afrikanische Waffen: Messer, Dolche, Schwerter, Beile, Wurfwaffen=African weapons: knives, daggers, swords, axes, throwing knives, Prinz-Verlag.
  • Oakeshott, Ewart (1980), European weapons and armour : from the Renaissance to the industrial revolution, Lutterworth Press.
  • Stanley, Henry Morton (1885), The Congo and the founding of its free state: a story of work and explanation, Sampson, Low, Marston, Searle & Rivington.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàGND (DE4178102-8