Utente:JhonSavor/Sandbox23

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Voce principale: Dragonero (serie a fumetti).

Questo è un elenco dei personaggi del fumetto fantasy Dragonero edito della Sergio Bonelli Editore.

Personaggi principali

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Ian Aranill.

Ian è uno Scout dell'Impero Erondariano, la cui principale occupazione è compiere esplorazioni e missioni che gli vengono affidate dall'Impero. Uomo di trentaquattro anni[1], vive nella città marittima di Solian, una delle quattro repubbliche indipendenti nel Sud dell'Impero.

È un Varliedarto, cioè un appartenente all'antica casata di "cacciatori di draghi", e possiede la spada Saevhasectha (Tagliatrice crudele). Durante una pericolosa missione, il cui obiettivo era arginare la minaccia degli Abominii, Ian si ritrova ad affrontare proprio un drago soggetto ad un incantesimo e lo sconfigge. Dopo averlo ucciso ne beve accidentalmente il sangue acquisendo particolari abilità. Sempre a causa del sangue di drago la sua spada si tinge di nero. Da quel momento in poi verrà riconosciuto come Romevarlo, ovvero Dragonero[2].

Lo stesso argomento in dettaglio: Gmor Burpen.

Gmor è un orco amico di infanzia di Ian Aranill. Cresciuti nelle stesse terre, i due si separarono durante l'adolescenza e non si videro per anni fino a quando, da adulti, non si ritrovarono durante il conflitto noto come "Massacri dei fuochi". Successivamente Ian chiese a Gmor di diventare suo compagno all'interno del Corpo degli Scout Imperiali, andando poi a vivere presso la città repubblicana di Solian.

Forte e coraggioso, Gmor spicca per la sua cultura, notevole sia presso la sua gente che tra gli umani, che avuto modo di coltivare soprattutto nel monastero di monaci presso cui aveva trovato rifugio. Fiero delle sue origini, non per questo si fa ostacolare dalle barriere razziali e culturali che esistono nell'Erondàr nello stringere rapporti di amicizia e fiducia con gli altri.

Sera di Frondascura

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Sera di Frondascura.

Sera appartiene al popolo degli Silvani dell'Erondàr che vivono all'interno dell'immensa Foresta Vecchia, nella loro città nascosta, Frondascura. Sera è una elfa botanica con un forte legame empatico con la natura, che si è vista costretta a lasciare la sua patria natia per prestare aiuto a Ian Aranill e ai suoi compagni nel tentativo di restaurare l'Antico Divieto che sigilla i demoniaci Abominii nel loro mondo. Una volta uscita nel mondo esterno e non potendo più fare ritorno a casa, Sera è andata a vivere presso la città di Solian insieme a Ian e Gmor.

Di costituzione minuta, Sera ha un carattere sfaccettato, sa essere coraggiosa e saggia quanto suscettibile e insicura, maturando con il passare del tempo. Sviluppa un fortissimo legame con i suoi due amici, ritenendoli dei compagni in quella che è la sua nuova vita fuori dalla "Foresta Vecchia". Persone che ama e che vuole proteggere.

Lo stesso argomento in dettaglio: Alben.

Alben è un Lùresindo ovvero un "Custode della Luce" membro di un antica congrega di maghi.

Myrva Aranille

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Myrva Aranille.

Myrva è la geniale sorella minore di Ian, affiliata alla Gilda dei Tecnocrati.

Lo stesso argomento in dettaglio: Ecuba.

Ecuba è stata la monaca guardiana di Alben durante la missione per rinnovare il "Grande Divieto" nella Terra dei Draghi per poi separarsi dal resto del gruppo venendo adottata dagli Algenti.

Aura è una maga militare che si è unita la gruppo di Dragonero dopo il conflitto contro le Regine degli Elfi Neri. Facente parte di una compagnia mercenaria, decide di abbandonarla in seguito ad una missione compiuta al fianco di Ian, Gmor e Sera e di vivere presso la città di Solian.

Saul Jeranas: Poco si sa del passato di Saul Jeranas se non che era un Lùresindo di grande valore tale da meritarsi il titolo di Shiverāta che in lingua antica significa "grande conoscenza"[2].

Ad un certo punto decide di volgersi al male, elaborando un piano per violare il Grande Divieto e permettere l'accesso al mondo di superficie agli Abominii, demoni che in passato erano stati reclusi nel loro mondo, il Mahuōvhăco, grazie al sacrificio di numerosi Draghi Senzienti. In segreto, prese come sua apprendista Savyna, una ragazza nata con poteri magici di grande potenza che insinua all'interno della Gilda dei Cartografi presso la capitale imperiale[3].

Dopo aver aperto un passaggio per il regno degli Abominii, Jeranas non riesce a compiere il proprio piano a causa dell'intervento del suo confratello Alben che lo scaraventò nel baratro e lo richiuse. Creduto morto, Jeranas tornò anni dopo mutato nell'aspetto, mettendo in pratica un piano che prevedeva la distruzione degli Obelischi di sangue, i pilastri del Grande Divieto, nella desertica Terra dei Draghi, ma ancora una volta Alben con un manipolo di guerrieri al suo seguito, tra cui il "Cacciatore di Draghi" Ian Aranill, attuò un rituale che rinvigorisse il sigillo anche senza il sangue di drago.

Per fermare il suo nemico, Jeranas arrivò anche a soggiogare un antico drago e a scagliarlo contro di lui ma la presenza non prevista di Ian si rivelò fatale per il Lùresindo rinnegato: Ian riuscì nell'incredibile impresa di sconfiggere il drago, attingendo agli insegnamenti tramandatigli, e Jeranas perse a sua volta la vita essendosi legato a lui[2].

Circa due anni dopo la sua sconfitta, Savyna riesce ad impadronirsi di un oggetto di incredibile potere, la Pietra del Buio, in grado di riportare in vita i morti. Fedele al suo maestro, la donna si reca sul luogo dello scontro e lo fa tornare[3].

Prima di precipitare nel regno degli Abominii, Jeranas appare come un normale essere umano ma alla sua ricomparsa il suo aspetto è orribilmente mutato: celato sotto un mantello che lo ricopre interamente, il suo corpo si è ridotto a fattezze scheletriche, quasi del tutto prive di carne, con pelle lacera e cascante, senza capelli e barba, più simile ad un morto che ad un vivo[2][3].

Jeranas possiede le abilità magiche tipiche dei Lùresindi a cui si aggiungono i poteri accumulati dopo essersi legato alle forze degli abominii: essere immune alle armi normali, evocare di demoni minori, soggiogare creature anche ancestrali come i draghi[2].

Rhooga: È un efferato e crudele Ghoul, assetato di potere e incredibilmente astuto.

Il convoglio però si dirige troppo a sud della strada imperiale finendo in territorio poco sicuro e difatti subiscono l'attacco di una banda di Ghoul venendo ben presto decimati. Myrva vedendo la situazione ormai perduta decide di salvare almeno Sophia e Elaya, la sua dama di compagnia, e insieme ad un soldato le recupera fuggendo nel bosco a cavallo. Il piano però non riesce: un Ghoul colpisce il cavallo del soldato facendo cadere sia lui che Elaya. Dopo un tentativo di resistenza il soldato vien colpito alla nuca e la giovane viene brutalmente sgozzata davanti agli occhi di Myrva e Sophia[4].

La Tecnocrate però non si arrende e fugge con Sophia fino alle acque di un fiume impetuoso. Myrva pensa di attraversarlo, considerandolo un ostacolo abbastanza ostico per i loro assalitori ma prima di raggiungere l'altra riva, Sophia viene afferrata per un braccio e trascinata alla riva di partenza. La giovane viene risparmiata a causa dell'arrivo di un Ghoul che si presenta come Rhooga ed è il capo della sua tribù. Dice che la ragazza gli serve e che vuole dell'oro mentre per quanto riguarda la Tecnocrate, le rivela che ci teneva a farle sapere il suo nome prima di ucciderla. Myrva viene colpita da due frecce e finisce nel fiume venendo trascinata via.

Il tempo passa e la Tecnocrate viene infine trovata da Ian e Gmor. I due si erano messi subito sulle sue tracce una volta raggiunta la zona in cui sarebbe avvenuto lo scambio tra i Ghoul e lo squadrone di cavalieri candaryani partiti dalla città di Eohndart e comandati dal capitano Cogan a cui il padre di Sophia aveva deciso di affidare la gestione della missione. Dopo essersi rincontrati i due fratelli si mettono al corrente di tutto e Myrva lo avverte della pericolosità di Rhooga, della sua scaltrezza e della sua ambizione, di come potrebbe non accontentarsi dell'oro in cambio di Sophia. Lo definisce un vero demonio. E infatti il negoziato si rivela l'ennesima imboscata[4].

[5] [6] [7] [8]

Leario:

Roney:

Le Regine Nere: Le Regine Nere sono le tre centenarie sovrane del popolo degli Elfi Neri, una madre e le sue due figlie. Portatrici di una ideologia radicale e di un atavico odio nei confronti del primo imperatore Vrlam Erondàr, guidano l'invasione delle terre dell'Erondàr con il fine di purificarle e riportare la natura in uno status di predominio come lo era nei tempi antichi.

  • Kyrali:
  • Yen Ail:
  • Nau Ka:

Personaggi secondari

[modifica | modifica wikitesto]

Impero Erondariano

[modifica | modifica wikitesto]

Nahim Erondàr

Vrill Ausofer

Horacio Ghenna

Khail Davenant

Non si sa molto del passato di Khail Davenant se non che ha conosciuto Ian Aranill entrando nell'esercito imperiale, stringendo con lui un forte legame di amicizia.

Nell'anno 807 insieme alla tecnocrate Xara accompagna Ian in una missione presso il Margondàr centrale nel regno del margravio Goran Moravik per carpire i segreti di una potente arma alchemica in sua mano, il Fango Pirico, che adopera contro le tribù degli orchi presenti su i suoi territori. Facendosi passare come semplici supervisori imperiali i tre, con la collaborazione di una misteriosa elfa di nome Atrea, riescono a introdursi nei laboratori segreti del margravio ma l'inatteso intervento di una squadra di orchi causa la distruzione del complesso[9].

Xara muore nell'estremo tentativo di recuperare le formule dell'arma. La tragica fine della missione porta Khail ad un duro scontro con Ian, riguardo alla carriera militare, al senso del dovere e alle presunte vere intenzioni della loro compagna riguardo alla relazione sviluppata con Ian stesso, che incrina la loro amicizia[10]. I due si perdono poi di vista a causa delle dimissioni di Ian dall'esercito imperiale[2].

Con il passare degli anni Khail riesce a fare carriera fino a raggiungere il grado di capitano, acquisendo una vistosa cicatrice che gli solca il lato destro del viso. Nell'anno 812 mentre si occupa di scortare una colonna di profughi da una zona montana sottoposta ad un'incursione di demoni ha l'occasione di rincontrare Ian, ora Scout imperiale, in missione verso le terre oltre il Vallo. Venuto a sapere della sua destinazione, memore dei tragici ricordi che quella regione ha lasciato in lui, Khail lascia da parte i suoi trascorsi e augura buona fortuna all'amico[2].

Alcuni mesi dopo ha l'occasione di incontrare di nuovo Ian durante le operazioni militari contro una fazione ostile orchesca che compie incursioni contro le colonie umane presenti sulla Grande isola degli Orchi. Con il suo aiuto riesce a trovare le prove necessarie per dimostrare l'utilizzo del temibile Fango Pirico da parte dei loro nemici; i due si separano ancora a causa dell'assalto di un manipolo di Orchi che divide le loro strade[11], ma riescono a ritrovarsi tempo dopo presso la capitale imperiale Valhendàrt[12].

Successivamente Khail deve la propria vita proprio al suo vecchio amico: incaricato di compiere una missione insieme a lui, mettersi sulle tracce di un mercenario in fuga di nome Jahr Wesa, viene avvelenato da un Wyrm, una creatura il cui veleno è letale. In una lotta contro il tempo, Ian riesce a recuperare l'antidoto al veleno e a farglielo assumere, guarendolo. Khail ignora che Ian abbia usato il suo stesso sangue, incantato dopo aver bevuto il sangue di un drago durante la sua missione al di là del Vallo, per tenerlo in vita il tempo necessario a recuperare l'antidoto[13].

Khail Davenant è un uomo coraggioso, con forte senso del dovere e dell'onore. Ha una certa ambizione che lo spinge a tenere sempre in considerazione le opportunità di fare carriera nell'esercito imperiale[12][10]. Ha a volte un modo di fare burbero e sostenuto, ma ha anche un lato ironico soprattutto relazionandosi con Ian[10]. Khail non ha dimostrato pregiudizi di sorta nei confronti di Gmor, ma di essere superstizioso, preferendo tenersi a distanza da Atrea, l'elfa nera incontrata durante la missione per ottenere le formule del Fango Pirico[10].

Nonostante i rapporti siano più tesi, Khail considera lo Scout un suo amico. I due hanno l'usanza di battersi ad un duello al primo sangue ogni qual volta la situazione lo consenta[2]

La famiglia di Dragonero

[modifica | modifica wikitesto]

Briana

Elara Nomenille

Herion Eukenill

Altri personaggi

[modifica | modifica wikitesto]

Il Carogna

Mimr e Yazir

La "Ruda Mama"

Zhabèle

Daron

  1. ^ Il mio nome è Dragonero sito ufficiale
  2. ^ a b c d e f g h Dragonero, romanzo grafico (Giugno 2007), Sergio Bonelli Editore
  3. ^ a b c Dragonero 35, I guardiani di Malagart, Sergio Bonelli Editore
  4. ^ a b Dragonero 18, Nelle terre dei Ghoul, Sergio Bonelli Editore
  5. ^ Dragonero 18, Nelle terre dei Ghoul, Sergio Bonelli Editore
  6. ^ Dragonero 19, Nessuna pietà umana, Sergio Bonelli Editore
  7. ^ Dragonero 65, Il senza cuore, Sergio Bonelli Editore
  8. ^ Dragonero 66, Rhooga l'implacabile, Sergio Bonelli Editore
  9. ^ Dragonero 1-2, Sergio Bonelli Editore
  10. ^ a b c d Dragonero 2, Il segreto degli alchimisti, Sergio Bonelli Editore
  11. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore nome3
  12. ^ a b Dragonero 17, Il trafficante di schiave, Sergio Bonelli Editore
  13. ^ Dragonero 38, Il castello della follia, Sergio Bonelli Editore

[[Categoria:Dragonero [[Categoria:Liste di personaggi Sergio Bonelli Editore [[Categoria:Personaggi di Dragonero