vdB 1

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vdB 1
Nebulosa a riflessione
vdB 1 (CAST)
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazioneCassiopea
Ascensione retta00h 11m 00,9s[1]
Declinazione+58° 45′ 37,8″[1]
Distanza2000 a.l.
(600 pc)
Magnitudine apparente (V)8,25 (stella centrale)[1]
Dimensione apparente (V)1'[1]
Caratteristiche fisiche
TipoNebulosa a riflessione
Altre designazioni
vdB 1d; L 1265
Mappa di localizzazione
VdB 1
Categoria di nebulose a riflessione

vdB 1 è una piccola nebulosa diffusa, visibile nella costellazione di Cassiopea.

Si osserva pochi primi d'arco a sud-est della brillante stella β Cassiopeiae, Caph, il cui chiarore diffuso disturba notevolmente l'osservazione della nebulosa; nella foto è ripresa in alto a sinistra. Possiede una struttura allungata con al centro una macchia scura, che lo rende simile ad una sorta di anello; sul lato orientale si trova la stella responsabile dell'illuminazione di vdB 1, HD 627, una stella bianco-azzurra sulla sequenza principale.[1]

La sua importanza è legata alla presenza di una stella di pre-sequenza principale nota come V633 Cassiopeiae (o HBC 3 o LkHα 198), identificata per la prima volta nel 1960. Il suo spettro è stato stimato come B3, B9 o A5 a seconda delle interpretazioni, la sua distanza è di 600 parsec (quasi 2000 anni luce) e la sua luminosità reale è di 160 L; mostra inoltre una forte attività cataclismica, con dei brillamenti (flare).[2] Nel corso degli anni novanta è stata scoperta una compagna annidata in profondità nella nube, che sembra essere la principale responsabile della gran parte delle emissioni nel vicino infrarosso osservate nella regione; la separazione reale con la primaria sarebbe di circa 3300 UA e la sua luminosità sarebbe pari a circa 100 L.[3]

All'interno della nube sono conosciuti diversi getti, coincidenti con altrettanti oggetti HH: è il caso di HH 161, a sud-est di V633 Cas e legato alla sua compagna nascosta, HH 162, associato con la vicina V376 Cas, e HH 164, la cui sorgente è la stessa V633 Cas.[4][5] A V633 Cas e alla compagna sarebbero connessi ulteriori tre getti, catalogati come HH 800, HH 801 e HH 802, con un potente getto visibile anche in luce ottica della lunghezza di ben 2 parsec (circa 7 anni luce).[6]

  1. ^ a b c d e Simbad Query Result, su simbad.u-strasbg.fr. URL consultato il 15 gennaio 2009.
  2. ^ Mária Kun, Star Forming Regions in Cassiopeia (PDF), vol. 1, Handbook of Star Forming Regions, Volume I: The Northern Sky ASP Monograph Publications, Bo Reipurth, dicembre 2008, p. 24, ISBN 978-1-58381-670-7.
  3. ^ Lagage, P. O.; Olofsson, G.; Cabrit, S.; Cesarsky, C. J.; Nordh, L.; Rodriguez Espinosa, J. M., A Deeply Embedded Companion to LkH alpha 198, in Astrophysical Journal Letters, vol. 417, novembre 1993, pp. L79, DOI:10.1086/187099. URL consultato il 9 maggio 2009.
  4. ^ Strom, K. M.; Strom, S. E.; Wolff, S. C.; Morgan, J.; Wenz, M., Optical manifestations of mass outflows from young stars - At atlas of CCD images of Herbig-Haro objects, in Astrophysical Journal Supplement Series, vol. 62, settembre 1986, pp. 39-80, DOI:10.1086/191133. URL consultato il 9 maggio 2009.
  5. ^ Corcoran, D.; Ray, T. P.; Bastien, P., Optical outflows in the vicinity of LkHα 198, in Astronomy and Astrophysics, vol. 293, gennaio 1995, pp. 550-558. URL consultato il 9 maggio 2009.
  6. ^ McGroarty, F.; Ray, T. P.; Bally, J., Parsec-scale Herbig-Haro outflows from intermediate mass stars, in Astronomy and Astrophysics, vol. 415, febbraio 2004, pp. 189-201, DOI:10.1051/0004-6361:20034202. URL consultato il 9 maggio 2009.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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